Amarcord-Klonoa: Door to Phantomile

Oggi niente news ma un approfondimento e un viaggio nei ricordi con Klonoa Door to Phantomile.

Tutto è iniziato con l’arrivo della prima Playstation in casa, assieme a lei c’era anche un disco con molteplici demo, quando ancora esistevano le demo, tra di loro appunto c’era Klonoa. Incuriosito dal titolo lo provai e ne rimasi estremamente estasiato, tanto, da ripetere più e più volte la demo visto che comprendeva il primo capitolo comprensiva di Boss Fight.

Per molti anni ho cercato questo titolo, o forse dovrei dire che ricordavo della sua esistenza a tratti, tanto che lo recuperai una decina di anni fa, quando per caso entrando in un negozio di Roma me lo ritrovai davanti e senza pensarci due volte lo acquistai.

Cenni sull'opera

Klonoa, Door to Phantomile, è un videogioco uscito qui da noi, in Europa, nel lontano 1998. Il titolo è sviluppato da Namco e fa parte del genere Platform.

In questa avventura colorata seguiremo il viaggio di Klonoa, creatura antropomorfa simile ad un cane e Huepow, uno spirito incapsulato in un anello, tenteranno di bloccare i piani di Ghadius, uno spirito oscuro che vuole la sua vendetta sul regno di Phantomile e il suo fido aiutante Joka. Il titolo è rivolto, come dichiarò Namco nella presentazione all’E3 del 1997, ad un pubblico giovanile, ma che per i temi trattati nella trama potesse essere anche un valido gioco per gli adulti. L’opera si sviluppa come un classico platform, a livelli e scenari, al culmine di questi vi è sempre un Boss da sconfiggere per poter proseguire la storia e visitare i vari reami creati dagli sviluppatori. Il sistema di gioco è sviluppato su un 3D che fa del suo punto di forza i giochi di prospettive per permetterci di scoprire i segreti di questo titolo.

Conclusioni

Parlo di questo titolo, non perchè sia stato il primo, ma per puntare le luci su una tipologia di videogiochi ben troppe volte bistrattata, i platform, in favore di titoli action o sparatutto. Per le prossime generazioni video ludiche mi auguro che vi siano più platform, come ad esempio Ori, il titolo platform di Moon Studios, che unisce la classicità di questo genere al metroidvania tipico di questi anni che stiamo vivendo.

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