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Cyberpunk 2077: accuse e chiarimenti

  • shazel90business
  • 18 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Torniamo a parlare di Cyberpunk 2077, dopo l’articolo che potete trovare qui, e della recente inchiesta effettuata da Jason Schreier della rivista Bloomberg.

Quello che è potuto emergere dalla ventina di interviste effettuate dal giornalista, è un'azienda, CD Projekt, molto sicura di sé coadiuvata dal recente successo di The Witcher 3 ,che forse ne ha appannato il senno, si sono dovuti scontrare con una realtà dei fatti molto diversa da quella che si prefiguravano.




Cyberpunk 2077, come ormai sappiamo tutti, è stato annunciato nel lontano 2012, mentre la fase di sviluppo vera e propria sarebbe iniziata solo nel 2016. Gli sviluppatori ascoltati da Schreier parlano di superiori intenzionati a tutti costi di voler creare un’opera che doveva essere un mix tra un GDR e un GTA ma con una frazione esigua in confronto ai mezzi di Rockstar Games.

Nelle interviste si parla anche della famosissima demo, oramai, dell'E3 del 2018 in cui abbiamo potuto ammirare 48 minuti di gameplay, che secondo gli sviluppatori sarebbe del tutto falsa creata ad hoc in quanto il gameplay era ben lungi dall’essere completato e rifinito, quindi impossibile da mostrare in una demo così lunga. in aggiunta lo sforzo utilizzato nella produzione della demo avrebbero preferito impiegarlo nello sviluppo del titolo.


Quello che fa più scalpore nell’intervista è la mancanza di comunicazione di CD Projekt con il team di sviluppo, perché sarebbe emerso che il videogioco doveva essere pronto per il 2022, data che forse più realistica per un gioco di questa portata, e non il 2020 con i risultati che tutti conosciamo fin troppo bene.




Non sono tardate ad arrivare le repliche da parte di Adam Badowski, capo dello studio polacco, in cui critica l’operato di Schreier che ha intervistato 20 ex dipendenti, di cui solo uno non si è avvalso dell’anonimato. Badowski si focalizza anche sulla demo presentata, parlando non di un falso, ma bensì, di un gameplay che in quel momento era l’idea che di videogioco che avevano a CD Projekt, che continua Badowski con il processo di sviluppo è mutato per lasciare spazio alle innovazioni che volevano apportare a Cyberpunk 2077, concludendo che il gioco concluso giri molto meglio della demo sopra citata.

Il discorso del capo team poi si sposta sulla presunta emarginazione avvenuta ai danni dei sviluppatori internazionali, che si sono lamentati che nel team si parlasse solo polacco, la pronta risposta arriva giustificando che nel gruppo di sviluppo ci siano più di 44 nazionalità, ma che le email e riunioni fossero sempre effettuate in inglese per includere tutti, ma che ovviamente tra sviluppatori dello stessa nazionalità fosse più semplice parlare la loro lingua nativa.




L’ennesima controrisposta di Schreier è arrivata puntuale chiedendo al capo team di effettuare un’intervista lui stesso per snocciolare tutti punti venuti alla luce nelle inchiesta effettuata.

Un pensiero personale dopo aver seguito la vicenda, è che, come emerso anche dagli interlocutori ascoltati è che vi è stata troppo fretta e poca lucidità nello sviluppo del titolo donando, nello specifico alla parte console, un prodotto con alcuni bug e una carenza di interattività con la città perlopiù vuota a primo impatto, forse la data del 2022 non era un pensiero utopistico per un’opera mastodontica come è Cyberpunk 2077.


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